giovedì 5 febbraio 2009

Banca del tempo

A dieci anni esatti dalla prima esperienza milanese: Tutti correntisti alla banca del tempo

Con la crisi, è boom dello scambio alla pari di prestazioni Ora anche un vademecum per orientarsi

MILANO - Fino a oggi è stato un piccolo fenomeno di nicchia. Geniale, fantasioso, forse anche prezioso, ma delimitato entro confini netti. Per chiarirci: chi non ne faceva parte difficilmente lo conosceva e se ne aveva sentito parlare difficilmente sapeva spiegarlo. Poi è arrivata la crisi. E così, colpo di scena, la banca del tempo, a dieci anni esatti dalla prima esperienza milanese, si ritrova sotto i riflettori.
Questa banca emette assegni e spedisce estratti conto, ma non ha soldi in cassa perché l'unità di scambio è la prestazione. La formula? Semplice: «Le banche del tempo hanno rimesso in moto la sana abitudine all'aiuto reciproco, quei piccoli favori che in passato ci si scambiava fra vicini e che nel Terzo millennio si istituzionalizzano, così anche chi va di fretta o teme di invadere il privato degli altri, si sente incoraggiato e spinto a darsi da fare». A fare cosa? «Niente di geniale, per carità — risponde Luigi Tomasso, ex direttore Inps, che sta sistemando le ante della cucina di una socia in cambio di una cena per lui e la moglie — ma gli scambi mettono in moto relazioni che in una città disgregante sono essenziali». Tomasso ha appena scritto una «Guida pratica alle BdT» (Pixel), in stampa in questi giorni, una sorta di vademecum giocoso per chi cerca di orientarsi (dagli indirizzi di tutta Italia ai consigli per aprire una sede). Ma niente volontariato, solo scambio alla pari.

Coordinamento milanese: via dei Transiti 21, tel. 02.26.18.006 mart., merc., giov., 10-12 su app.
Banca del tempo su web- clicca qui

Marta Ghezzi 04 febbraio 2009 - www.corriere.it (Segnalato da Sara)

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