domenica 22 febbraio 2009

Di solito non parlo nel blog di cose tristi, ma a volte i giornalisti e la superficialità delle persone mi infastidiscono troppo... ma soprattutto alcuni giornalisti... (in questo caso meglio NOT TO BEE)


Quella faccia e le altre (che non vogliono raccontarlo)

Il volto della popstar pestata (Rihanna), diffusa ieri sui siti di notizie è un'arma a doppio taglio

La faccia della popstar pestata, diffusa ieri sui siti di notizie con successo mondiale, è un'arma a doppio taglio. Potrebbe sensibilizzare su un problema molto più diffuso di quel che si vuol credere. O potrebbe alzare il livello di tolleranza: capita anche alle celebrità. Però la foto gira, la dinamica nelle news (?) è questa, e la foto ce l'abbiamo davanti. Per cui guardiamola, ma non guardiamola senza vederla. La donna picchiata è famosa; se non fosse famosa (d'ora in poi sarà famosa per questo, e dispiace per lei), siti giornalistici e blog non avrebbero deciso di occuparsi di una donna picchiata. Cogliamo l'occasione per occuparcene noi, ognuno/a a modo suo.

Tutti noi e tutte noi conosciamo qualcuna a cui è successo. Qualcuna che magari dopo il pronto soccorso è tornata dal disgraziato; qualcuna che voleva scappare e non sapeva dove andare. Tutte sappiamo di donne vittime di violenze che si vergognano a raccontarlo. E non si sa se il caso globale di Rihanna le convincerà a confidarsi e a denunciare; o se le farà stare ancora più zitte. Ma poi? C'è già chi esorcizza l'orrore banale della foto lanciandosi in allusioni e battutoni. In caso, è il caso di dargli virtualmente una sberla; di avere il coraggio di passare per poco spiritosi. E poi: si spera che passino molti guai i figuri della polizia di Los Angeles che hanno dato la foto, e quelli che per primi l'hanno pubblicata. Anche se ora pure il loro sito è famosissimo, è gente che capisce la moderna dinamica delle news (?).

Maria Laura Rodotà (www.corriere.it)
21 febbraio 2009(ultima modifica: 22 febbraio 2009)

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